"Inferno" di Dan Brown
La trama (presa qui): Il professore di simbologia di Harvard Robert Langdon viene trascinato
in un tormentato mondo che ruota intorno ad uno dei più durevoli e
misteriosi capolavori della letteratura mondiale: l’Inferno di Dante.
Su questo sfondo, Langdon si trova a combattere contro un agghiacciante
avversario e un ingegnoso enigma che lo sospinge in uno scenario di arte
classica, passaggi segreti e scienza futuristica.
Guidato dall’epico e fosco poema dantesco, Langdon si affanna a cercare
risposte e a decidere di chi fidarsi prima che il mondo venga per sempre
cambiato.
Avevo già letto "Angeli e demoni", " Il Codice Da Vinci" e "Il simbolo perduto", ma li ho riletti per calarmi nuovamente nel mondo di simboli e codici di Robert Langdon, protagonista sempre coinvolto suo malgrado in queste avventure fatte di enigmi da risolvere e piste da seguire.
"Inferno" non fa eccezione, sebbene si quello dei quattro che mi è piaciuto meno. Lo stile è sempre lo stesso, un romanzo d'azione ricco di intrighi e misteri. Inizialmente è molto scorrevole, ma poi si perde un po' nella solita corsa al tempo, nelle solite deduzioni spesso un po' forzate, nella descrizione molto (forse troppo?) particolareggiata di monumenti e opere d'arte. Il finale è molto veloce ed è quasi un non-finale. Non mi è piaciuta per niente l'espediente usato per spiegare perchè Langdon sia in ospedale all'inizio del libro: troppo forzato... troppo contorto.
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