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mercoledì 13 maggio 2015

A proposito di libri... "Il comandante di Auschwitz"

"Il comandante di Auschwitz" di Thomas Harding

Sottotitolo: una storia vera. Le vite parallele del più spietato criminale nazista [Rudolph Höss] e dell'ebreo [Hanns Alexander] che riuscì a catturarlo.

La trama (presa qui): alla fine della seconda guerra mondiale, viene creato un pool investigativo per scovare e assicurare alla giustizia internazionale i gerarchi nazisti responsabili delle atrocità dell'Olocausto. Uno dei migliori investigatori del gruppo è Hanns Alexander, ebreo tedesco arruolatosi nell'esercito britannico per sfuggire alle persecuzioni delle SS. Il suo nemico numero uno si chiama , il terribile comandante di Auschwitz, responsabile del massacro di due milioni di persone e grande sostenitore della "soluzione finale" voluta da Hitler. Höss, che vive sotto falsa identità, è una preda difficile da stanare e Hanns dovrà inseguirlo per tutta l'Europa per riuscire a portarlo davanti alla corte di Norimberga dove la sua testimonianza lascerà i presenti senza fiato.

Il libro, scritto dal pronipote di Alexander, ignaro del passato del prozio fino al giorno del suo funerale nel 2006, racconta una sconvolgente pagina di storia: oltre a rinnovare l'orrore per le mostruosità commesse nei lager nazisti, ci presenta il ritratto di due personaggi realmente esistiti.
Uno è Rudolf Hoss, comandante del lager di Auschwitz, colui che per primo si è servito del gas Zyklon B nelle camere a gas, per semplificare e velocizzare le uccisioni, e dei forni crematori per far sparire i cadaveri. L'altro è Hanns Alexander, un ebreo tedesco, costretto a lasciare la sua casa e la sua vita per sfuggire ai nazisti: dopo "aver invaso" la Germania con l'esercito britannico nel quale si è arruolato, scopre i fatti agghiaccianti successi nei campi di prigionia, le cui vittime erano per la maggior parte ebrei, come lui. La rabbia per le atrocità di cui diventa testimone lo porteranno a diventare uno dei più infaticabili cacciatori di gerarchi nazizisti, il cui obiettivo primario è catturare il il comandante di Auschwitz.
Le loro vite, descritte in parallelo, fino al loro risolutivo incontro, mostrano come due persone normali siano state travolte dagli eventi del periodo in cui hanno vissuto e come siano state costrette a prendere decisioni difficili e sofferte. Un libro interessante (scritto basandosi su resoconti, archivi, lettere di famiglia, interviste con i sopravvissuti) che non porta nulla di nuovo alle nozioni storiche che già abbiamo, ma che ci presenta la storia dal punto di vista di due contemporanei, che si ritrovano per nascita e per cultura agli antipodi nel medesimo momento storico, entrambi che agiscono secondo i loro valori.

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