La trama (presa qui): Nella Roma del Secolo di Ferro, a pochi giorni dall'inizio del XIII
giubileo, la danza macabra incisa su un opuscolo di contenuto libertino
sembra aver ispirato l'omicidio di un religioso. Sul caso viene chiamato
a investigare l'inquisitore Girolamo Svampa, nominato commissarius
dagli alti seggi della curia capitolina. Ad aiutarlo, tra ritrovamenti
di libelli anonimi e strani avvistamenti di un uomo mascherato, ci sono
padre Francesco Capiferro, segretario della Congregazione dell'Indice, e
il fedele bravo Cagnolo Alfieri. L'indagine, che porta lo Svampa a
scontrarsi con personaggi potenti, si rivela subito delicata e
pericolosa: prima che si arrivi alla soluzione del mistero ci saranno
altri morti.
Uno dei miei autori di romanzi storici preferito questa volta ci presenta un nuovo protagonista: Gerolamo Svampa, scostante e abitudinario, con un passato oscuro e complicato.
La storia è piuttosto complessa, con una trama non sempre facile da seguire, raccontata con un linguaggio molto ricercato e non sempre così scorrevole.
Un giallo che questa volta ho letto con un po' di fatica, ma che sicuramente avrà un seguito, perchè troppi interrogativi su questo inquisitore sono rimasti senza risposta.
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