La trama (presa qui): dal 180 al 1990, nella grande Russia dove non c'è confine per le pianure
e le foreste, si intrecciano le sorti di sei famiglie. Dai mongoli agli zar, dalle rivoluzioni al crollo del
comunismo: i riverberi della storia raggiungono il piccolo villaggio di
Russka, coinvolgono i Bobrov e i Suvorin, i Romanov e gli Ivanov, i
Karpenco e i Popov, generazione dopo generazione.
Dopo "Sarum", "London" e "New York", eccomi alle prese con un altro romanzo storico di Rutherfurd. Questo però, a differenza degli altri, non mi ha entusiasmata, anzi, a tratti l'ho trovato un po' noioso e "allungato" senza motivo con descrizioni che nulla aggiungono alla trama. È comunque una lettura scorrevole e interessante per chi ama il genere.
E conoscevano entrambi la passione di chi è venuto a patti con la sofferenza, una passione più misurata, potenzialmente più forte, della passione improvvisa dei giovani.
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