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martedì 16 agosto 2016

A proposito di libri... "La randagia"

"La randagia" di Valeria Montaldi

La trama (presa qui): 1494. Nella vecchia casupola annidata fra i boschi di Machod, vive, sola, Britta da Johannes, una giovane, bellissima donna. Sebbene siano in molti a ricevere beneficio dai suoi rimedi erboristici, Britta suscita paura. La sua solitudine è alleviata dal legame, appassionato e furtivo, con il figlio del castellano. Quando un doloroso avvenimento mette fine alla loro storia d’amore, per Britta comincia una terribile discesa all’inferno. Maldicenze e calunnie si accumulano contro di lei, fino ad arrivare alle orecchie dell’inquisitore. Il giudizio finale è inappellabile: Britta è una strega e il suo destino è il rogo. 2014. È un gelido mattino di novembre quando Barbara Pallavicini, studiosa di medievistica, raggiunge le rovine del castello di Saint Jacques aux Bois. Lì troverà l’ultimo tassello della sua ricerca, l’iscrizione lasciata da una donna condannata per stregoneria. Nella penombra del sotterraneo, gli occhi di Barbara incontrano quelli spenti di un cadavere. Atterrita, chiama i carabinieri. Giovanni Randisi, maresciallo del Comando di Aosta, identifica la vittima: è una ragazza del luogo, ossessionata da storie di demoni e malefici. Le indagini, in lotta contro il tempo, diventano ancora più affannose quando si viene a sapere che la migliore amica della vittima è misteriosamente scomparsa. Perché una ragazza dedita all’occulto è stata uccisa fra le stesse mura che cinquecento anni prima avevano imprigionato una strega? E se la soluzione dell’enigma affondasse le radici proprio in quel lontano passato?

Tre premesse. Primo: mi piace il romanzo storico. Secondo: mi piacciono le storie in cui passato e presente si intrecciano. Terzo: mi piace Valeria Montaldi e ho letto tutti i suoi romanzi (tutti rigorosamente storici), mi mancava solo questo.
Date queste premesse, ho comprato "La randagia" al Salone del Libro e qualche giorno fa ho deciso di leggerlo pensando di andare sul sicuro.
Invece non mi è piaciuto quanto gli altri. La storia ambientata nel passato è quella che rende meglio, sia come scrittura che come trama, anche se l'ho trovata poco accurata. Il giallo dei giorni nostri invece è un po' tirato per i capelli, i dialoghi sono piuttosto banali e pieni di luoghi comuni. Anche i vari protagonisti sono poco orginali e non hanno nulla che li renda più o meno simpatici.
Insomma, cara Valeria... torna al romanzo storico "puro", perchè così non mi piaci!

E ora, scegliendo a caso nell'e-reader... ho pescato un romanzo storico in cui passato e presente si alternano proprio come piace a me!

2 commenti:

  1. cos'hai pescato? Anche a me piacciono l'alternarsi del passato e presente

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    Risposte
    1. "La città dei libri proibiti" di Tom Harper. Mi piace molto!

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