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martedì 10 maggio 2016

A proposito di libri... "L'amante giapponese"

"L'amante giapponese" di Isabel Allende

La trama (presa qui): Alma Belasco, affascinante pluriottantenne, colta e facoltosa, decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Lark house, una residenza per anziani nei pressi di San Francisco. In questa struttura, popolata da affascinanti e bizzarri anziani di diversa estrazione sociale, stringe amicizia con Irina, giovane infermiera moldava, di cui presto si innamorerà il nipote Seth Belasco. Ed è ai due giovani che Alma inizierà a raccontare la sua vita, in particolare la sua grande storia d'amore clandestina, quella con il giapponese Ichi, figlio del giardiniere dell'aristocratica dimora in cui ha vissuto, nonché compagno di giochi sin dalla più tenera infanzia.

Un romanzo meraviglioso. La storia dei protagonisti raccontata mentre sullo sfondo scorrono le immagini della storia vera, della seconda guerra mondiale e dei giapponesi richiusi nei campi di concentramento.
È un libro bellissimo, emozionante, commovente e coinvolgente; una storia d'amore lunga una vita, allacciata ad altre storie, d'amore e di amicizia; passato e presente che si intrecciano, dando vita ad un racconto che, snodandosi dalla Polonia a San Francisco, ci fa amare i suoi protagonisti, tanto da sentirne la mancanza una volta finito.
Consigliatissimo!!! E visto che della Allende ho letto solo "La casa degli spiriti", dovrò assolutamente provarne altri.

[...] e si abbandonò all'istinto di volerle bene.

Perchè il dolore condiviso è più sopportabile. [...] Tutti abbiamo dei demoni nascosti negli angoli più remoti dell'anima, ma se li portiamo alla luce, rimpiccioliscono, si indeboliscono, tacciono e alla fine ci lasciano in pace.

Tutti nasciamo felici. Lungo la strada la vita ci si sporca, ma possiamo pulirla. La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l'allegria. È silenziosa, tranqulla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi.

Ci sono passioni che divampano come incendi fino a quando il destino non le soffoca con una zampata, ma anche in questi casi rimangono braci calde pronte ad ardere nuovamente non appena ritrovano l'ossigeno.

[...] nel matrimonio non c'è nulla di incondizionato.

Negli anni a venire, avrebbero tenuto il loro amore in un compartimento separato dal resto delle loro vite e lo avrebbero vissuto appieno senza consentire che sfiorasse né Nathaniel né Delphine.

L'uomo dall'amore incandescente, delle trovate erotiche, del sorriso, degli scherzi e dei giochi tra le lenzuola, dell'urgenza, dell'insaziabilità e dell'allegria, delle confidenze sussurrate fra un abbraccio e l'altro, dei baci interminabili e dell'intimità più delirante, quell'uomo esiteva soltanto per lei.

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