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mercoledì 24 febbraio 2016

A proposito di libri... "Quella vita che ci manca"

"Quella vita che ci manca" di Valentina D'Urbano

La trama (presa qui): Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L'auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l'unica cosa che gli rimane di lui: c'è anche quell'idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c'è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima e, soprattutto, non è della Fortezza.

Ormai per me Valentina  D'Urbano è una garanzia. Un altro romanzo graffiante, disperato, che ti prende e ti incolla alle sue pagine e ai suoi protagonisti; una storia che arriva dritta al cuore, ancora una volta ambientata nella Fortezza, questo quartiere carico di paura, degrado e criminalità. Chi ci vive è segnato, senza speranza. E per sopravvivere l'amore per la famiglia è l'appiglio più sicuro, anche se è una famiglia disastrata, piena di problemi.
Un racconto bellissimo e commovente, fatto di persone vere, a cui è facile affezionarsi; una storia d'amore tra fratelli, tra una madre e i suoi figli, tra un ragazzo e una ragazza. Vite al limite, con cui si vorrebbe condividere un riscatto che meritano nonostante tutto.
Bellissimo. Ancora una volta Valentina D'Urbano mi ha conquistata con la sua scrittura graffiante ed emozionante allo stesso tempo. So che potrei adorare anche il suo quarto e ultimo romanzo, "Alfredo", se lo leggessi, ma ho deciso di non farlo: per il momento il suo punto di vista non mi interessa, è con Beatrice che ho condiviso un pezzetto di vita...

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