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mercoledì 31 dicembre 2014

Un anno da dimenticare

Il licenziamento di mio marito, la sua operazione al naso, il suo ricovero ad aprile, la frattura alla gamba di mio suocero che ci ha condizionati per tutta l'estate...
Il cambiamento emotivo di mio marito, la sua decisione di interrompere la terapia, il suo essere sempre arrabbiato, sempre scorbutico, l'addossare a me colpe per cose indipendenti dalla mia volontà, il suo essere sempre in guerra con il mondo, il suo non voler mai uscire di casa, la sua apatia anche di fronte ad un progetto che potrebbe risollevare le sue sorti lavorative... ma perchè questo dovrebbe stupirmi, visto che da febbraio non ha mosso un dito per trovare un altro lavoro...
Questa sera saremo da soli, come non succedeva da... bè, in effetti non era mai successo... Lui assolutamente non vuole andare via di casa e gli amici quest'anno hanno deciso di cambiare e di festeggiare da loro... Nostante tutto avrebbe potuto essere una serata piacevole, ma oggi abbiamo litigato (mi sono risentita perchè, come al solito, mi ha chiesto le cose manco fossi un cane e a lui non piace essere criticato) e ha deciso di non rivolgermi più la parola...
Sono stanca di tutto e se vado avanti, cercando di farmi forza, è solo per Mr Simpatia, l'unico che in questo anno schifoso di ha regalato un po' di serenità: il tempo passato insieme, i sorrisi, gli abbracci, le risate. So di averlo reso felice (la gita a Gardaland passerà alla storia!) e ce l'ho messa tutta per tenerlo fuori dalle mie/nostre miserie, anche se a volte non si sono riuscita...
Mi sento persa, mi sento sola, mi sento vuota...

Auguro a chi passa di qua un 2015 ricco di amore e cose belle, a me basterebbe che fosse un po' meno orribile di questo anno che si sta chiudendo.


4 commenti:

  1. Non ho davvero parole Idril...
    Ti abbraccio stretta!

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  2. Ti auguro un anno migliore di quello appena trascorso.
    Da come descrivi la situazione tuo marito sembra depresso. E' una brutta bestia, la depressione, si sa quando inizia ma non quando se ne esce e come. Fatti aiutare tu, per poi aiutare lui. A volte non basta la buona volontà, ci vogliono esperti che sappiano indicarci la strada. Scrivi di più sul blog che anche quello aiuta, c'è tanta gente che c'è passata o ci sta passando e si può fare squadra. Non arrenderti. Un abbraccio

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    1. La terapia che ha abbandonato prevedeva anche sedute periodiche con un'assistente sociale... Ora ci vado da sola, nella speranza che ci ripensi, ma lui non si sente malato e dubito che tornerà sui suoi passi. Io non so se sia depressione (dove vuole l'entusiasmo ce lo mette...) ma non è il tipo da ammetterlo e farsi aiutare. Per fortuna ci siete voi, amici virtuali, grazie! Un abbraccio a te

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